Casa privata

Valeggio sul Mincio, Verona, Italia

L’ambito di intervento è costituito da una porzione pregevole di territorio nella valle del Mincio, tra il Castello Scaligero ed il Ponte Visconteo a Valeggio sul Mincio (Verona).

L’area riveste particolare importanza per la sua appartenenza al sistema paesistico della valle del Mincio, sistema di relazioni tra elementi storico-culturali che collegano edifici storici di rilevanza, parchi e giardini, percorsi pubblici e corsi d’acqua, che costituiscono la connessione tra situazioni ambientali significative.

Il valore intrinseco dell’area risiede, in generale, nella sua appartenenza a questo paesaggio, caratterizzato dalla compresenza di elementi costitutivi significativi sotto il profilo storico ed ambientale e connotato dalla presenza di fattori fisico-ambientali che ne determinano la qualità di insieme.

L’ambito di intervento risulta per questi motivi soggetto a tutela paesaggistica e con Decreto Ministeriale 2 marzo 1953 la zona denominata Borghetto sul Mincio viene dichiarata di notevole interesse pubblico e così descritta:

“La zona di cui si tratta è costituita da vari elementi naturali e monumentali che compongono un insieme di rilevante importanza. È infatti una valle ubertosa segnata al centro dal corso del fiume Mincio: questo è sbarrato dagli imponenti ruderi della diga e ponte visconteo, sul quale scorre attualmente una strada vicinale. A valle di questa antica costruzione, si stende la frazione di Borghetto, le cui case raggruppate sulle rive del fiume e unite da un ponte in legno e pietra, formano un complesso noto per la sua armoniosità e bellezza. Il Castello Scaligero, le cui strutture esterne ancora conservate sorgono sulla sommità del contiguo colle, completa suggestivamente la località che è in discussione per il vincolo. I presenti sono concordi nel ritenere che la zona di Valeggio sul Mincio e particolarmente la località denominata Borghetto, riveste ampio valore paesistico e artistico, ai sensi del comma 3 dell’art. 1 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e pertanto all’unanimità approvano la tutela di legge”.

L’area esterna pertinenziale oggetto di intervento è inoltre situata in ambito di tutela monumentale, essendo un’area situata in relazione spaziale con il bene tutelato (Castello Visconteo).

La proprietà si compone di un edificio principale a destinazione residenziale, porzione di un antico e più ampio complesso a corte, e di una vasta area esterna a giardino, di cui gran parte terrazzata, che si estende ad Est sul colle, fino al confine con la via degli Scaligeri che conduce all’antico Castello.

Dal punto di vista propriamente architettonico, l’antico edificio d’angolo costituisce indubbiamente la presenza di maggiore importanza e di innegabile prevalenza. Esso si sviluppa su quattro livelli (piano interrato, terra, primo e secondo) e si presenta come la stratificazione di una serie di interventi di ristrutturazione più o meno importanti, di cui l’ultimo risalente all’anno 1983.

Il progetto ha previsto una serie di interventi di ristrutturazione e riqualificazione, sia dell’edificio che degli spazi esterni, fino alla definizione dell’arredamento, dell’illuminazione interna ed esterna, degli allestimenti esterni e del giardino.

L’area esterna a giardino terrazzato ha richiesto un lavoro di analisi delle caratteristiche del terreno e delle piante presenti. Questo ha consentito fin dalle prime previsioni progettuali di individuare le piante da eliminare e quelle da confermare e integrare secondo criteri storici, botanici, paesaggistici, ecologici e di sicurezza. La particolare topografia del parco ha imposto di risolvere le problematiche relative a fenomeni di ruscellamento, erosione e franamento lungo le scarpate, attraverso l’impiego di piante tappezzanti con particolare ed appropriato apparato radicale, di reti di juta biodegradabili per il primo impianto, di massi di grandi dimensioni per il contenimento delle scarpate lungo i percorsi.

Il progetto ha rivisto in parte i percorsi all’interno del parco, modificando alcune scarpate e introducendo nuove connessioni, anche con interventi di contenimento e sostegno dei terreni.

Il parco si estende a Nord dell’abitazione e ad Est sul colle fin quasi ai piedi del Castello Scaligero. Nell’assetto finale di progetto dall’abitazione si accede al parco dal piano terra o dal soggiorno al piano primo, attraverso un’ampia terrazza esterna dove è presente un water garden con fiori di loto e ninfee.

L’area esterna tra l’abitazione e la zona piscina, rappresenta una piccola porzione dell’intero parco, ma di fatto la porzione maggiormente fruibile e pianeggiante. Pertanto la realizzazione della nuova piscina e la riqualificazione dell’edificio ad essa funzionale rappresentano due interventi imprescindibili nel nuovo disegno generale degli spazi esterni.

La piscina viene realizzata secondo una conformazione e una dimensione in accurato accordo con il disegno della nuova pavimentazione. La tipologia della vasca è a sfioro nascosto. Il bordo perimetrale è costituito da lastre in pietra di Prun di forte spessore, ad esaltare la matericità della pietra in rapporto con l’acqua.

Una seconda piccola vasca a sfioro con idromassaggio e con le medesime caratteristiche costruttive e materiche è collocata sul fondo, a ridosso di un muro anch’esso rivestito in pietra di Prun.

La ricca vegetazione di oleandri e carpini conclude la scena nel nuovo assetto degli spazi esterni.

Gli interventi in progetto prevedono l’impiego di tecniche e materiali compatibili con i caratteri del contesto, raggiungendo allo stesso tempo adeguate performance prestazionali.

Il progetto della nuova pavimentazione proietta una maglia cartesiana sull’area, che si adagia sulla topografia del terreno seguendone i bordi irregolari e le differenze altimetriche. Il dislivello tra la zona di ingresso all’abitazione e la zona piscina viene raccordato con una serie di gradoni. Il nuovo disegno dello spazio/percorso aperto mette in relazione l’abitazione principale con il giardino e con l’area della piscina, dove tutto è sotteso alla “misura” della pavimentazione, e introduce un dialogo tra natura e costruito, tra spazio pavimentato e parco.

La pavimentazione vede fasce in pietra di Prun a delimitare campi interni che si alternano a tappeto erboso e pavimento in sasso lavato. Qui un impianto di sub-irrigazione garantisce il mantenimento del tappeto erboso in modo impercettibile.

Il percorso progettuale si è posto come obiettivi primari il rispetto dei caratteri strutturali del contesto e l’assonanza con le peculiarità morfologiche del luogo: l’esistente fisico ha rappresentato la condizione oggettiva della progettazione.

In considerazione del delicato contesto ambientale e architettonico si è così attinto ad un repertorio materico, formale e figurativo che discerne dalla griglia degli elementi distintivi del contesto il materiale compositivo per la progettazione, nel rispetto dei caratteri peculiari dell’architettura e della tradizione costruttiva locali.


Progetto e Direzione lavori

Massimiliano Gamba


Cronologia

Progetto: 2020 | 2021

Realizzazione: 2021-2024


<

Questo sito web fa uso di cookie.

Si prega di consultare la nostra Cookie Policy per i dettagli.

Rifiuta Accetta