Riqualificazione urbana

Covo, Bergamo, Italia

La città costruita rappresenta la memoria storica “materiale”, la registrazione del passaggio del tempo, e prendersene cura comporta una grande responsabilità.

La città e il territorio costituiscono l’habitat di una comunità e, contemporaneamente, ne conservano e rappresentano la memoria collettiva, la storia e l’identità, il patrimonio culturale consolidato e le aspettative per lo sviluppo futuro.

Lo spazio pubblico è il luogo dell’immagine collettiva, della vita quotidiana. Se l’ambiente urbano viene ripensato senza un progetto di uno spazio pubblico di qualità, l’impoverimento del proprio spazio sociale avanzerà con la conseguente frammentazione del corpo sociale. Lavorare sullo spazio pubblico attraverso il paesaggio avvierà un processo che ha come determinante il tempo e che svilupperà una struttura spaziale in grado di favorire pratiche quotidiane fondamentali per il benessere individuale e collettivo.

La conservazione e la riqualificazione degli spazi urbani rappresentano uno dei percorsi da seguire correttamente per far sì che le relative conseguenze siano positive. Conservazione e riqualificazione si attuano attraverso programmi e progetti (piani di intervento) che, quando fondati sulla conoscenza e interrelati fra loro, permettono di tutelare l’esistente e programmare le trasformazioni nel segno del progressivo miglioramento della qualità urbana.

Ogni cittadino ha il diritto di vivere, all’interno della propria città, ambiti di qualità in cui possa ritrovarsi: da anni si dibatte urbanisticamente sullo spazio pubblico a “scala umana”, sul decoro urbano, sulla qualità urbana, etc. Questi spazi, che siano da realizzare o che siano esistenti, devono possedere caratteristiche di qualità e di assonanza con l’intorno ed essere ricondotti ad una pre-visione generale dell’ambito urbano.

Nel piccolo Comune di Covo sono state definite le finalità di un piano di intervento declinate sul piano urbanistico, della mobilità e paesaggistico, fino ad auspicare nel dettaglio ad un ridisegno di brani importanti di spazio pubblico e alla definizione di un nuovo scenario e di una rinnovata qualità urbana.

Le valutazioni degli ambiti di intervento integrano nell’analisi, oltre agli aspetti di ordine funzionale, gli aspetti di carattere storico e paesaggistico del contesto, individuando luoghi ed elementi di qualità intorno ai quali sviluppare un percorso progettuale di riqualificazione urbana.

Ritengo che gli interventi di riqualificazione sui piccoli centri abitati debbano esprimere sia la natura omogenea che li caratterizza, sia la loro articolazione di spazi pubblici in parti distinte, assumendo l’esistente storico come fonte di rigenerazione, indagando il rapporto tra contesto storicizzato e progetto contemporaneo, soffermandosi sulle potenzialità degli spazi aperti del tessuto urbano di produrre nuove ed inedite occasioni di rigenerazione.

La lettura del tracciato urbano quale elemento in grado di dare vita allo spazio pubblico e a quello privato, ripensandolo in funzione delle polarità dei monumenti e verificando in che modo questi riescano a ridefinire il sistema dei percorsi e dei vuoti urbani, ha strutturato il processo progettuale orientato verso la sostenibilità e la rigenerazione.

L’indagine e lo sviluppo di questo progetto non riguardano esclusivamente gli aspetti pratici e funzionali, ma anche e soprattutto le implicazioni psichiche dell’architettura. La dimensione pratica e funzionale viene pertanto trattata come parte di un sistema più vasto, in cui l’ambiente influenza le persone e dove lo scopo dell’architettura trascende il funzionalismo.

Una buona progettazione è necessaria per realizzare buoni spazi pubblici, piacevoli e utili. Ma la città ed i suoi spazi non sono fatti solo di pietre e materiali inanimati: sono luoghi fatti soprattutto dalle relazioni che si stabiliscono tra le persone e tra le persone e gli spazi: luoghi identitari, relazionali, storici. Pertanto rinnego fortemente il concetto funzionale di spazio pubblico come banale suolo con uso specializzato, di colore verde o grigio, destinato alla circolazione, alla sosta, ai pedoni, etc.

Negli ultimi anni in molte città i fenomeni di degrado degli spazi pubblici sono stati contrastati limitando il traffico automobilistico nel centro abitato, sviluppando la mobilità dolce, le piste ciclabili, i percorsi pedonali. Dove ciò non è accaduto la vita è diventata più difficile, soprattutto per bambini ed anziani. In tutti i centri cittadini, grandi e piccoli, oggi si rivendicano una maggiore quantità e qualità di spazi pubblici per rendere le città vivibili.

Tra le varie criticità rilevate sul territorio di Covo, la più grave ed evidente è costituita dall’assetto viabilistico, che vede nel traffico veicolare di penetrazione e attraversamento del centro abitato la principale causa di una graduale perdita di identità e di un progressivo crescente degrado dello spazio pubblico e conseguentemente della scena urbana lungo il suo tracciato. L’assetto dello spazio pubblico interessato, marciapiedi, aiuole e adiacenze, nell’arco degli anni si è conformato all’automobile, relegando spazi e percorsi destinati alla persona a spazi vuoti senza qualità.

Inoltre si registrano forti tensioni dovute all’intreccio tra viabilità ciclo-pedonale e viabilità veloce, da risolvere attraverso una riorganizzazione del sistema della mobilità stradale, dove spesso la soluzione prevede la razionalizzazione ma non l’eliminazione della viabilità dei mezzi a motore, pur ritenendo fondamentale la creazione di isole prevalentemente pedonali.

Pertanto in questo progetto di riqualificazione una delle questioni rilevanti è sicuramente la rivendicazione e riappropriazione da parte dei cittadini della strada ed in generale degli spazi aperti ad essa connessi come spazio pubblico di qualità a dimensione umana.

Una significativa riqualificazione urbana abbraccia pertanto la valorizzazione delle emergenze paesaggistiche, la razionalizzazione degli spazi e dei percorsi pubblici, la realizzazione di nuovi spazi e percorsi pedonali e ciclabili, spazi verdi, nuovi marciapiedi ed allargamento degli esistenti con revisione della viabilità e delle intersezioni critiche, etc.

Lavorando a scala urbana ho infine registrato quanto il tema progettuale si carichi di ulteriori contenuti che attengono ai “luoghi di fede”. Luoghi storici di fede che assumono oggi un ruolo di grande rilievo culturale e di testimonianza di fede viva nelle comunità. Conseguentemente è importante disegnare un percorso attivo e significativo, anche con l’auspicio di sinergie strategiche tra i diversi soggetti ecclesiali e civili, attraverso un progetto concreto per la loro valorizzazione e riqualificazione. Laddove la Chiesa non si presenta solo con la straordinaria ricchezza di un patrimonio immobile da custodire e da rivisitare, ma può garantire al patrimonio culturale di essere un corpo vitale.

La rivalorizzazione della memoria è forse il dato più direttamente interessante per i luoghi di fede. Rivisitando chiese e cappelle e luoghi sacri della fede storica, la comunità può infatti riappropriarsi di una memoria appartenente alla sua genealogia, identificandosi con quei valori che essa custodisce ed investendo vitalità ed energia spirituale da immettere nel circuito del rapporto tra religioso e vita quotidiana.

Un siffatto piano di intervento assume l’obiettivo non solo di promuovere una riqualificazione dell’insieme degli spazi pubblici, ma di poter innescare un processo concreto di rigenerazione urbana.

L’investimento pubblico iniziale, previsto per l’attuazione del piano di intervento, è sicuramente in grado di attivare ricadute economiche importanti a scala locale, che possono trovare fattiva esemplificazione proprio in un processo di rigenerazione urbana, laddove diventa fondamentale l’investimento privato e quindi le condizioni al contorno necessarie per determinarlo ed incentivarlo.

Il progetto è stato attuato attraverso un insieme coordinato di opere suddivise in nove ambiti di intervento spazio-temporali. È fondamentale che tali opere sottendano ad un progetto generale che le inquadri in un disegno di insieme.


Nell’anno 2020 la Regione Lombardia ha promosso e finanziato questo progetto per la riqualificazione e rigenerazione urbana del Comune di Covo, assegnando 1.700.000 Euro attraverso il Piano Marshall.

Nell’anno 2021 l’Associazione per il rilancio della bicicletta - Aribi ha assegnato al Comune di Covo il premio “La piccola Copenaghen 2021”, quale riconoscimento alle città che maggiormente implementano chilometri sicuri in centri urbani per favorire le pratiche del bike to work e bike to school.


Progetto e Direzione lavori

Massimiliano Gamba


Cronologia

Progetto: 2018 | 2021

Realizzazione: 2021 | 2022

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